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Paris, Editions Dangles, 1951. In-8° (22,5 cm x 14 cm). Pp. (230), 2. Brossura editoriale chiara a stampa, al piede del dorso una piccola etichetta di vecchia collocazione. Con decine di disegni e diagrammi in b/n n.t. di Jean de Luigné. Esemplare ancora completamente a fogli chiusi in ottimo stato di conservazione.
Prima edizione di quest’ apprezzata opera dedicata allo studio delle chiromanzia con finalità medica. Mangin ha dedicato tutta la sua vita allo studio delle linee della mano al fine migliorare la conoscenza delle corrispondenze tra carattere, linee e forma della mano. Riusì così ad attirare l’ attenzione dei medici sullo studio della mano ed inserendo nel mondo scientifico il concetto che la “Chiroscopia” (lo studio della mano) abbia un suo posto tra le scienze dell’ osservazione. La Chirologia è divenuta dunque gradualmente uno studio razionale della mano umana. In essa gli studiosi possono trovare preziose informazioni di genetica, di anatomia, di antropologia e di caratteriologia. Si prendono in esame i vari elementi morfologici della mano: grandezza, forma e lunghezza delle dita, colore e consistenza della pelle, compattezza dei tessuti e le linee palmari. Tutti questi elementi esistono fina dalla nascita, sono individuali, non ripetibili e strettamente legati allo nostra ereditarietà genetica individuale.
Gli studiosi ottocenteschi avevano già suddiviso le mani in sette categorie, oggi si preferisce considerare otto grandi gruppi in cui far rientrare l’ infinita individualità delle mani. Nella mano ci sono i segni indelebili della nostra genetica ed in essa leggiamo i segni delle nostre naturali inclinazioni, dunque il nostro carattere. Nelle mani, che tra loro non sono mai uguali, si trovano i segni dei momenti salienti della nostra vita ed essi vi sono in parte preordinati. C’è chi le chiama: mano elementare ( dal palmo grande), mano quadrata ( a scatola), mano nodosa o filosofica, mano conica o artistica, mano affusolata o psichica, mano mista; ma perché l’ analisi sia corretta occorre stabilire anche come le dita s’ inseriscono nel palmo della mano. Resta però sempre all’ individuo un margine di libertà e di ultima decisione personale negli eventi della vita, soprattutto se coll’ educazione e l’ autocontrollo l’ uomo può dominare totalmente le naturali inclinazioni così come sono leggibili sin dalla nascita. Lo studio della mano può avere quindi un valore di prevenzione, conoscendo meglio se stessi ci si può quindi guardare da mali e situazione psicologicamente negative.
Bibliografia: Action et pensée revue trimestrielle de psychagogie, XXIV, 1948, p. 60 ; G. Aussoleil, La main Manuel pratique, 1982, p. 160; P. Brosson-M. Periot, Morpho-physiologie de l’ écriture Méthode rationnelle de graphologie basée sur la physiologie du geste graphique, 1957, p. 307; LCC, X, p. 158 ; R. Tabib, La face cachée des mondes Manuel de philosophie et sciences humaines pour une école de la diversité, 1990, p. 168.