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Alger, Adolphe Jourdan, 1894. In-folio (32,5 cm x 24,2 cm). Pp. (16), 894, 10, (2). Brossura editoriale a stampa conservata entro bella legatura di primo ‘900 in mezza pelle marrone, autore e titolo con data della stampa dorati sul dorso a cinque nervi. Esemplare genuino in stato di conservazione molto buono.
Prima rara edizione di quest’ opera preziosa e monumentale, il primo dizionario francese-tamasheq, che si occupa del raro idioma Tamâheq, l’ unica lingua touareg conosciuta, parlata dai Tuareg degli Ahaggar e degli Ajjer nell’ Africa nord-occidentale, ciò sebbene la sua lingua madre dell’ A. fosse il berbero-cabilo. Stampato in litografia dal testo manoscritto dell’ autore contiene: tutte le parole francesi traducibili in Tamâheq, direttamente o tramite frasi. La traduzione in tamaheq di più di 7000 parole con pronuncia figurata in caratteri francesi e tifinar, includendo inoltre una tabella dei tifinar’ o tifinagh, caratteri di scrittura di questa lingua berbera; una tabella di corrispondenza con l’ alfabeto latino e una tabella delle lettere composte. Troviamo diversi significati delle parole con numerosi esempi, detti, proverbi e usanze imouhar. Il contesto storico, estremamente favorevole agli studi orientalisti in generale, può essere stato proficuo per il berbero, la cui comprensione scientifica iniziò nei paesi europei già nel XVIII secolo. In effetti, gli studi linguistici berberi furono a lungo condotti sotto l’ egida dell’ Orientalismo. Dalla conquista coloniale, in seguito alla presa di Algeri nel 1830, gli studi berberi sono stati ripresi sia in Francia che in altri paesi europei. Ciò ha prodotto numerose opere (lessici, schizzi grammaticali, raccolte di testi). Il personale militare, sotto la guida di eruditi e di ecclesiastici, produsse opere pionieristiche sulla lingua. Si può dire che nel 1890 quest'opera senza precedenti di dizionario tuareg perfettamente rifinito non avesse precedenti in questo campo strettamente specializzato, poiché l’ opera che Émile Masqueray stava preparando ad Algeri con l’ aiuto dei prigionieri Taitoq non fu completata che poco più tardi.
L’ algerino di origini berbere Saïd ben Mohammed-Akli Cid Kaoui fu berberologo e lessicografo illustre, militare negli spahis ed interprete a servizio dell’ esercito francese, ufficiale dell’ ordine cavalleresco tunisino “Nichan Iftikhar” e membro della Società Storica Algerina. Nella sua carriera di lessicografo, si distinse anche per la sua contesa con il celebre René Basset, professore di arabo e berbero e direttore dell'École Supérieure des lettres d'Alger, che non perdeva occasione per criticare aspramente il suo lavoro. Basset, grazie alla sua posizione di direttore dell’ École Supérieure di Algeri e di professore con la cattedra di lingua e letteratura araba e dialetti berberi, deteneva una posizione accademica solida e invidiabile: era un'autorità nel suo vasto campo. Rivolgendosi al nostro Autore: “…il fatto che abbiate parlato cabilo fin dall'infanzia non significa che siate più in grado di fornire una grammatica/vocabolario di un dialetto diverso, a meno che non siate preparati a ciò attraverso studi che sembrano esservi rimasti estranei.” (René Basset). Non fu solo un insegnante e ricercatore di grande visibilità ma anche un uomo di responsabilità, ben integrato nel campo accademico degli orientalisti più eminenti. Tra i suoi allievi e discepoli, si possono citare tra i più noti studiosi berberi: Belkassem Ben Sedira, Adolphe de Calassanti-Motylinski, Samuel Biarnay, Mohammed Abèsi. Se inizialmente alcune delle osservazioni di René Basset, peraltro del tutto secondarie, erano di buon senso, resta il fatto che l'intenzione del critico era quella di trovare ovunque da ridire sull'autore di dizionari bilingui, anche a costo di biasimarlo imprudentemente, sicchè Cid Kaoui attacca a sua volta un’ opera pubblicata sotto la responsabilità editoriale di René Basset, la controversia va oltre la semplice questione della qualità delle traduzioni assumendo una piega del tutto personale tra i due che proseguirà in modi alterni senza mai pacificarsi.
Bibliografia: H. Ritter, Dictionnaire touareg, 2009, p. 1103, 1b.