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Milano, Da Placido Maria Visay, 1829. In-12° (14,5 cm x 9 cm). Pp. 96. Brossura editoriale a stampa, titolo all’ interno di una doppia corniche decorata (un piccolo alone nella parte inf. della bross. ant. che tocca solo un po’ il colore della bross.), dorso parlante perfetto. Qualche debole fioritura marginale, peraltro esemplare ancora completamente in barbe, genuino ed in stato di conservazione molto buono.
Prima edizione assai rara (in Italia solo una copia presso l’ Accademia Barilla, nessuna copia in US). L’ arte di far conviti e banchetti, come la si tramandava nell’ 800. Quando stare a tavola da signori sapeva essere davvero un’ arte. Il fasto dei banchetti, la complessità delle gerarchie, l’ ampiezza dei servizi di cucina e di credenza sono il riflesso della virtù del signore, “principe laico o prelato che fosse”: proprio per questo la grande cucina e il fasto conviviale sono legati all’ affermarsi e al declino delle casate nobili, dei regni, della ricchezza delle nazioni Perché se è importante conoscere che cosa si mangia, altrettanto importante, è capire come si mangia e che cosa ruota intorno al cibo.
Interessante manuale che in 12 lezioni insegna come apparecchiare, come sistemare i convitati, come presentare i piatti; spiegazioni sui vari alimenti, con dotte note storiche: Lezione Prima: Compendio storico dell’ arte di cucinare, dalla sua origine fino à nostri giorni. Lezione Seconda: Istruzione preparatoria. Lezione terza: Della situazione de’ convitati a tavola. Lezione Quarta: Della lista generale d’ un pasto. Lezione Quinta: Delle posate, e delle vivande. Lezione Sesta: Del trinciar le vivande. Lezione Settima: Del manzo. Lezione Ottava: Delle carni bianche, del maiale, e del selvaggiume. Lezione Nona: De’ Polli. Lezione Decima: Del selvaggiume. Lezione Undecima: De’ pesci. Lezione Duodecima: Dell’ ultimo servito, e del caffè. In appendice il volume si conclude con una serie di “racconti, pensieri nuovi, aforismi, massime nuove” e una pagina di “Problemi sciolti”. “un padrone di casa che non sapesse né trinciar le vivande, né presentarle ai commensali suoi, potrebbe esser paragonato al possessor di una ricca biblioteca che non sapesse né leggere né scrivere”.
Brunone da Sassimagnoli, originario della località nei pressi della Fornace dell’ Impruneta, e del quale non ci sono giunte altre notizie biografiche, traduttore dal francese di alcune corrispondenze di guerra, traduce e volgarizza anche quest’ Arte di dar da pranzo, un’ “Opera compilata da un antico scalco del presidente della Dieta d’ Ungheria”.
Bibliografia: Clio, p. 132; Wellcome, p. 61. Assente nelle principali bibliografie gastronomiche di riferimento. Cfr. P. Artusi, La scienza in cucina e l’ arte di mangiare bene, 2011, Bibliografia: p. 7; Le cucine della memoria: Piemonte. Lombardia. Veneto. Friuli. Venezia. Giulia. Liguria Emilia Romagna. Toscana, 1995, p. 114. WorldCat non localizza nessun esemplare di questa prima edizione al di fuori dell’ Italia. Solo due copie, una alla Wellcome di Londra e l’ altra in Germania, della differente edizione stampata a Firenze di 83 pp.