#dentisrarebooks
La Libreria Antiquaria Dentis di Torino è molto più di una semplice libreria. È uno scrigno di tesori collezionati con passione e competenza, un punto d'incontro tra il mondo dei libri antichi, l'arte e le stravaganti meraviglie del passato, una Wunderkammer contemporanea dove manufatti provenienti da tutto il mondo convivono in un'armonia sorprendente.
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Buffalo, Charles Wells Moulton, 1891. In-8° (20,3 cm x 15,5 cm). Pp. XVIII, (2), 331, (1). In antiporta, ritratto fotografico a mezzo busto dell’ A., realizzato a stampa su carta vergata da H. & C. Koevcets di New York. Legatura moderna in mezza pelle nocciola con angoli. Al contropiatto ant., ex libris di Donald H. Mader, fotografo ed attivista americano . Esemplare fresco e genuino, ancora in barbe e parzialmente intonso, in ottimo stato di conservazione generale.
Prima ed unica edizione in una tiratura limitata di 1000 copie firmate dall’ editore solo per gli Stati Uniti e l’ Inghilterra, il nostro è il n° 35. Ampia raccolta di poesie “decadenti” (un eufemismo del XIX secolo per l’ omosessualità e tutto ciò che non è eteronormativo) del leggendario scrittore di culto della Decadenza americana, morto a soli 40 anni, la cui opera s’ inserisce pienamente tra la letteratura Queer moderna. Sotto un sottile strato di temi biblici e mitologici c’ è una raccolta di versi ispirati a Baudelaire e Swinburne, molti dei quali con temi omosessuali e occulti. Saltus era il leader di un gruppo di bohémien di New York, tra cui suo fratello Edgar e il giovane James Huneker, che si incontravano al bar di Billy Moulds in University Place a Manhattan; erano amanti dell’ assenzio e avevano “un gusto per tutto ciò che era esotico”.
Sebbene oggi sia meno noto, ai suoi tempi Saltus era considerato una figura importante nella letteratura americana, il suo lavoro è stato elogiato dai critici per la sua originalità e la sua padronanza tecnica. La poesia di Saltus esplora spesso temi di sensualità e desiderio e non ha paura di rappresentare il lato oscuro della natura umana. È anche noto per il suo uso del simbolismo e la sua esplorazione di forme poetiche non convenzionali. Il critico letterario Van Wyck Brooks osservò che l’ infelice Saltus “sembrava un dio greco andato in rovina, in parte a causa dell’ assenzio che beveva in eccesso”.
Credeva nell’ arte per l’ arte, l’ idea che l’ arte dovesse essere creata per la sua bellezza intrinseca e non per alcuno scopo morale o didattico. La sua poesia è caratterizzata anche da un linguaggio ornato, dalle ambientazioni esotiche e dai temi di amore, morte e bellezza. I suoi versi riflettono un temperamento raffinato, erotico e decadente, ispirato principalmente da Edgar Allan Poe, Théophile Gautier (di cui fu studente a Parigi) e Charles Baudelaire. Fu anche elogiato dall’ influente editore William Marion Reedy come un “Baudelaire americano” i cui versi avevano “il profumo di una tristezza squisita”. Alcune poesie anticipano i temi gay-mistico-rosacrociani che il grande scrittore mistico gay Josephin Peladan avrebbe adottato qualche anno dopo, come Song of Negromanters su Nebo: “I segreti che indoviniamo/Di stelle che brillano su di noi/E Tanit, immersa in splendori/Il suo mistero si arrende/Al nostro segno”.
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