Manuel, De Acosta. Giovanni Pietro, Maffei. Rerum a Socieate Iesu in oriente gestarum volumen. Continens historiam, iucundam lectu omnibus christianis. Coloniae, Apud Gervinum Calenium, 1574.

Rerum a Socieate Iesu in oriente gestarum volumen. Continens historiam, iucundam lectu omnibus christianis, […] quomodo nunquam Deus Ecclesiam suam deserat, & in locum deficentium  a vera fede, innumeros alios in abditissimis etiam regionibus substituat.

Coloniae, Apud Gervinum Calenium, & haeredes Iohannis Quentel, Anno 1574. In-8° (15,5 cm x 10,1 cm). Pp. (32), 472. Segnatura:  a-b8, -2F8, 2G4. Legatura antica in mezza pelle chiara, autore e titolo dorati su tassello sul dorso. Tagli rossi. Per il nome dell’ A., cfr : Sommervogel, Bibliothéque de la Compagnie de Jèsus, Bruxelles-Paris 1894, II, col. 1505. L’ originale, scritto in portoghese: “A História das Missões dos Jesuítas no Oriente, Até ao Ano de 1568”, non fu mai pubblicato. Maffei ne curò l’ edizione latina, come appare nella prefazione. Vignetta xilografica al frontespizio raffigurante il Salvatore entro cornice ovale. Grandi capolettera xilografici abitati. Con cinque pp.  di ideogrammi giapponesi tra le carte 2F3-2F5: “Specimen quoddam Litterarum Vocumque Japonicarum”, con più di 50 caratteri, stampati da forse 19 blocchi intesi come kanji e con una traduzione latina interlineare.  Un paio di piccole antiche note di collocazione all’ angolo superiore interno del front. e la metà inf. del front. al verso velata in antico. Una piccola gora all’ angolo inf. esterno di alcune carte verso la fine, peraltro esemplare in stato di conservazione molto buono.

Bella ed apprezzata edizione ampliata, con ampio materiale non incluso nelle prime due edizioni, di questa prima storia ufficiale delle missioni gesuitiche in Estremo Oriente: India, Indie Orientali e Sud-est asiatico, ma in particolare in Giappone, basata sul racconto portoghese inedito di Emanuel Acosta. Questa edizione che contiene 53 lettere, coprono gli anni dal 1548 al 1564 coll’ aggiunta di un quinto libro di lettere dal Giappone scritte nel 1565, provenienti da queste regioni, scritte da 33 missionari: Luis Fröes, Gaspar Vilela, Luis Almeida, Christoval Acosta e altri, più altre 2 riguardanti il ​​Brasile (16 in più rispetto alla prima edizione). Il libro diede un contributo significativo alla percezione europea dell’ Estremo Oriente. Le due lettere riguardanti il ​​Brasile non sono menzionate nelle descrizioni dell’ edizione del 1573, quindi potrebbero essere nuove per la presente edizione. Furono scritte da Madera e Lisbona nel 1570 e nel 1571 e riguardano Ignacio de Azevedo, recentemente martirizzato, dichiarato santo nel 1854, che aveva lavorato per tre anni nella missione in Brasile ma fu ucciso nelle Isole Canarie durante il suo viaggio di ritorno in Brasile. Il traduttore, il gesuita G.P. Maffei, nativo di Bergamo, era un professore di retorica a Roma che a metà degli anni Sessanta del Cinquecento fu chiamato in Portogallo su invito del cardinale Enrico Aviz, che nel 1579-80 divenne brevemente re del Portogallo. Maffei aggiunse la lunga sezione sul Giappone, inclusa la relazione di Francesco Saverio, fondatore della Missione Gesuita in Giappone. Il commento iniziale di Acosta include una descrizione di 3 pagine dell’ isola di Hormuz, con osservazioni sulla sua posizione, i costumi, le strutture, l'economia, il governo e la religione.

Bibliografia: Adams, M-97;  Cordier, Japonica, col. 60; Carayon, p. 71; De Backer- Sommervogel, II, col. 1505; Lach & Van Kley, I, p. 324. Manca a USTC. Cfr: J. Auberger, Quand les Jésuites veulent comprendre l’ Autre, 2012, n. 7; Christian-Muslim Relations. A Bibliographical History, 2009, IX, p. 623; D.F. Lach, Asia in the Making of Europe. The Century of Discovery, 1965, p. 844; F.L. Hsia, Sojourners in a Strange Land, Jesuits and Their Scientific Missions in Late Imperial China, 2011, p. 159; E. Tisserant, Eastern Christianity in India A History of the Syro-Malabar Church from the Earliest Time to the Present Day, 1957, p. 218.