In Vinegia, Appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1561. 3 voll. In-4° antico (20,4 cm x 15 cm). Pp. 334; 335-682; 683-1188. Segnatura: a-c8, d10, A-X8; Y-Z8, 2A-2V8; 2X-2Z8, 3A-3Z8, 4A-4D8, 4E10. Pp. 586-587 numerate erroneamente 486-487. Legatura settecentesca in piena pergamena marmorizzata, autore e titolo su tassello sul dorso. Al front. due firme d' appartenenza di mano seicentesca e la grande marca tipografica del Giolito raffigurante una Fenice rivolta al sole su fiamme che si sprigionano da un' anfora recante le iniziali "GGF" entro cornice ovale ed il motto "Vivo morte refecta mea Semper eadem". Grandi iniziali xilografate entro vignette istoriate. Carattere corsivo e romano. Dedicatoria ad Alberigo Cibò di Malaspina, signore di Massa e Carrara. Testatine e finalini xilografici. Esemplare fresco e genuino in ottimo stato di conservazione. 

Prima edizione della più pregevole fra le traduzione in volgare dell' opera maggiore di Plinio il Vecchio commissionata dal Giolito all' umanista piacentino Lodovico Domenichi, per supplire alla mediocrità delle già esistenti traduzioni del Landino e del Brucioli. L' operazione riuscì talmente bene che il testo del Domenichi fu citato nell' ultima compilazione del Vocabolario della Crusca e, ancora nel 1844, fu inserito nella Biblioteca degli scrittori latini dell' Antonelli a fronte del testo latino. A margine del testo si trovano delle postille nelle quali o vengono segnate le cose notabili, o citati altri autori che della stessa materia abbiano scritto, o dichiarati i luoghi difficili, o posti i nomi di Geografia moderni. L' opera contiene cinque libri di cosmografia e geografia, un libro di antropologia, quattro di zoologia, sedici di botanica, fra cui otto di botanica medica, cinque di zoologia medica e cinque di mineralogia. 

Bibliografia: Bongi, Annali del Giolito, II, pp. 126-127; Brunet, IV, 718; Edit16 online, CNCE 26328; Gamba, 158; Graesse, V, 344 Manca all Adams che cita solo ed. tarda del 1573. Manca a BM STC Italian e USTC.